Qual è il progetto di cui sei più orgoglioso?
Il progetto di cui sono più orgoglioso è “indoor air quality”, che vede coinvolti i bambini di un plesso scolastico dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Il progetto prevede il monitoraggio della qualità dell'aria e ha come scopo finale quello di educare bambini e insegnanti a respirare aria più pulita.
Qual è stata la sfida più grande che il tuo territorio ha affrontato?
La sfida più difficile che abbiamo affrontato nel nostro territorio è stato il corona virus, una sfida che ha coinvolto tutto il mondo. Qui a Napoli abbiamo sentito in più la paura di non farcela e di sprofondare, essendo una città che vive prettamente di turismo. Ma poi ci siamo rialzati alla grande: nel post covid, infatti, Napoli è diventata la città con maggiore affluenza turistica d'Italia.
“Essere Napoletano” significa…?
Essere Napoletano significa essere altruista, genuino, positivo. Il napoletano vede sempre il bicchiere mezzo pieno, non ha pretese. Chi vive a Napoli vive in un luogo dove la fatica e la bellezza si uniscono, rendendo le persone autentiche. Non a caso i napoletani sono conosciuti in tutto il mondo proprio per queste caratteristiche.
“Essere Veolia” significa…?
Essere Veolia significa far parte di una grande azienda che ha lo scopo di diventare leader mondiale per la trasformazione ecologica. Significa anche far parte di un'azienda che eroga molteplici servizi in vari settori; non a caso io faccio parte del settore industria ramo metrologia. Essere Veolia significa anche essere figlio di una grande mamma, e come si dice a Napoli, siamo tutti figli’e mammà!